"L’educazione è l’arma della pace", ha scritto Maria Montessori, "e la pace è la condizione della buona educazione.
Ma la pace non è la pur necessaria assenza di guerra, né la sua alternativa; essa è anzitutto assenza di disordine, di oppressione, di miseria materiale e intellettuale, di ostilità e di lotte egoistiche."
L’ordine dell’ambiente esterno è funzionale allo sviluppo dell’ordine interiore, facilitando la concentrazione e di conseguenza l’apprendimento e l'autodisciplina.
L'esempio è fondamentale e serve una comunità educativa atta a formare un ambiente sano e naturalmente ecologico per la maturazione di una mente attiva, sensibile ed equilibrata, generosa, aperta e serena, mentre si confronta con la realtà.
Sempre Maria Montessori dice :"Educare è aiutare la vita ad incamminarsi nelle ampie e sempre nuove strade dell’esperienza con spirito di gioia, di fratellanza, di desiderio di bene, di responsabilità."
L' educazione deve riuscire ad ampliare i confini della conoscenza e superare le frontiere ristrette della nazione, della razza, delle patrie, delle confessioni particolari, della famiglia e dello stesso proprio io.
Il bambino è già cittadino del mondo, cittadino dell’universo, è già l’uomo nuovo, alternativo alla vecchia e bellicosa cittadinanza etnica, sociale, linguistica, politica.
Il bambino ne dimostra la possibilità lasciandosi andare con fiducia ad ogni incontro antropologico e culturale: per lui non vi sono barriere di colore, di età, di sesso, di fede, di appartenenza sociale: egli è veramente unito e indiviso. Noi adulti dobbiamo recuperare quel bambino dentro di noi per non strappare le ali ai nostri figli, al loro futuro, alla nostra terra.

Immergiamoci nell' educazione cosmica.
Questa nuova visione dell’uomo immerso nella totalità del mondo, disponibile alla ricchezza di ogni tempo e di ogni spazio, dovunque altri uomini, altre civiltà, altre culture, altre specie, costruiscono nel rispetto della vita nuove opportunità di pensiero, di bene, di lavoro, di esistenza.
Ho paura che i fabbricanti di bombe abbiano la coscienza atrofizzata, se ce l'hanno, 😥altrimenti ... non farebbero i trafficanti di bombe
Il compito di costruire una cultura di pace richiede un'azione educativa, culturale, sociale e civica globale, in cui ogni persona ha qualcosa da imparare e qualcosa da dare e condividere. Si rivolge a tutte le età, forse questo ragazzo non ha ancora avuto la possibilità di arricchirsi di una cultura di pace, che è inseparabile dalla cultura in sé e deve radicarsi nei cuori e nelle menti delle persone. La pace non è solo assenza di differenze e conflitti. È un processo positivo, dinamico, partecipativo, legato intrinsecamente alla giustizia e allo sviluppo per tutti, attraverso il quale le differenze vengono rispettate, il dialogo è incoraggiato ei conflitti sono costantemente trasformati con mezzi non violenti in nuove vie di cooperazione.
Sulla base di questo significato più ampio e positivo di pace, una cultura di pace è un insieme di valori, atteggiamenti, comportamenti e stili di vita che riflettono e sono orientati sempre al rispetto della vita, in tutte le sue forme, oggi è la giornata mondiale della coscienza, prendiamoci un momento per ascoltarla, speriamo ne abbiano ancora una i fabbricanti di bombe.
come non condividere questo pensiero, oggi più che mai quando la realtà di questi giorni ci porta ancora e sempre più vicino LA GUERRA, cosa a noi sempre raccontata e troppo remota, così lontana da farci pensare che tanto a NOI non ci tocca. Qualche giorno fa, fra amici si discuteva appunto della guerra, delle guerre, mi si è gelato il sangue quando un ragazzo che potrebbe essere mio figlio, interviene dicendo " ma basta con sta guerra ormai ha rotto le palle ma chi se ne frega ...... ma tanto è così e basta".Ecco forse un'educazione diversa e meno egoista avrebbe fatto dire a questo ragazzo qualche altra cosa.